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CARBONE

Carbone, scelta per un territorio in mano alle lobby

La scorsa settimana il Collettivo per la difesa del Litorale carsico, bisiacaria in movimento e il comitato per la difesa del friulirurale hanno incontrato  il sindaco di Monfalcone per avere notizie e porre delle domande sul futuro della centrale A2a. Alla luce di quanto è stato discusso durante l’incontro   possiamo affermare che l’A2a sta disegnando per l’Isontino un futuro antistorico che il territorio non merita.

Che il carbone sia il combustibile che emette più anidride carbonica per unità di energia prodotta è acclarato.Tutta la comunità scientifica ritiene l’anidride carbonica la principale responsabile del riscaldamento globale.

 Produrre energia attraverso la combustione del carbone è un po’ come dare fuoco ai mobili per scaldare la casa. Nessun scienziato ne nessuna persona dotata di normale buon senso, mette più in discussione la realtà del “global warming”. (altro…)

Incontro sindaco Altran su centrale A2A


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IL CARBONE CI BRUCIA…

carbonotteIn queste giornate nuvolose, dove non soffia la bora, la nuvola dei veleni della centrale di Monfalcone spicca nel cielo.

E’ impressionante guardare la quantità di vapori che esce da quel camino. (altro…)

Vescovini compra una pagina de Il Piccolo

Vescovini compra una pagina de Il PiccoloPolvere alla polvere, cenere alla cenere…per altri quaranta anni 140 TONNELLATE all’anno di polveri e metalli pesanti…….

Ho deciso di acquistare una pagina del quotidiano per esprimere la mia preoccupazione riguardo alle scelte che la nostra amministrazione sta per fare sul futuro della centrale termoelettrica, scelte molto difficili e che a mio parere influenzeranno pesantemente la nostra vita nei prossimi anni.
Non lo faccio per interesse economico, tantomeno per presunte mie velleità politiche (esperienza chiusa per sempre), ma perche’ anche io sono un cittadino e a modo mio voglio PARTECIPARE alle decisioni che riguardano la mia salute e quella dei miei 400 dipendenti.
Perche’ come loro per 10-12 ore ogni al giorno, lavoro e respiro a Panzano, sotto il camino bianco e rosso, purtroppo in direzione dei venti prevalenti (nord-est) e sono conseguentemente assai interessato a cio che entra nei miei polmoni e sopratutto a cio che vi entrerà….Dalle informazioni in mio possesso dovrebbero avere le mi stesse preoccupazioni gli abitanti di Panzano,Staranzano,Ronchi,Turriaco,San Canzian,Fossalon che per loro disgrazia sono ‘sottovento’ come il sottoscritto…Io la mia Seima la celebro ogni giorno guardando il fumo della centrale….e il borin non e’ il massimo neanche nel mio caso….
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Centrale, 500 firme contro il carbone

da Il Piccolo VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2012 Pagina 23 – Gorizia-Monfalcone

Raccolte in poche ore dal Collettivo difesa litorale carsico e da “Bisiacaria in movimento”: «La petizione andrà avanti»

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Su carbone e democrazia

A Monfalcone la cittadinanza aveva votato” no” in due referendum consultivi: contro l’ampliamento a carbone della centrale Enel negli anni ’80 e contro il rigassificatore proposto della Snam negli anni ’90.
Attualmente il sindaco censura il sistema referendario dimostrandosi contraria alla democrazia partecipata, forse il sindaco ritiene il voto dei cittadini uno strumento da relegare unicamente  alla scelta della rappresentanza politica? Ma che classe politica ha avuto Monfalcone in questi anni?
Negli anni ottanta Monfalcone aveva detto no al carbone e votando il “no al carbone” non voleva dire “sì all’olio combustibile”. L’ampliamento della centrale con l’olio combustibile fu il frutto di accordi e scellerate scelte politiche. L’ampliamento della centrale con i gruppi ad olio combustibile fu “compensato” con quattro soldi: il teatro e poco altro… (altro…)

A2a: un piano “furbo”

Il piano industriale presentato al consiglio comunale di Monfalcone il gg.19 novembre dagli azzimati dirigenti di A2a  appare un piano “furbo”.
Con la più disinvolta faccia di tolla possibile hanno sconfessato il sindaco, che per presentare la serata aveva letto il protocollo sottoscritto poco tempo prima fra le parti.
L’A2a si era impegnata a rispettare il protocollo del 2004, che prevedeva la riconversione a gas dei gruppi ad olio combustibile. Protocollo scritto sull’acqua e smentito istantaneamente dall’azienda, che ha illustrato come primo argomento la diseconomicità e il  difficile approvvigionamento del gas (che sta arrivando in Regione da ogni dove, ma l’ A2a lo ignora ) e incensato il carbone di “ultima generazione”.
Un azienda in crisi finanziaria, con le azioni in caduta libera e declassata dalle agenzie di rating viene a Monfalcone a promettere soldi per tutti: per le iniziative culturali, per le università, per l’ambiente, per le indagini epidemiologiche… e chi più ne ha più ne metta. Non puzza di bruciato? (altro…)

Il piano industriale presentato da A2a è un incubo per gli isontini

Comunicato stampa

Il piano industriale presentato da A2a è un incubo per gli isontini.
La più grande multiutility del Nord Italia si appresta a colonizzare Monfalcone con piglio e decisionismo tipicamente lombardo (ogni riferimento a governatori dalle giacche multicolori è puramente casuale). Dal centro economico del Paese l’azienda arriva in questa estrema provincia orientale e spaccia l’incenerimento di rifiuti per “risorse rinnovabili”, l’utilizzo del carbone per “innovazione verde”, come se stesse offrendo perline a una sperduta tribù africana del XIX secolo. Progetta l’ampliamento di una struttura ad alto impatto ambientale nel pieno centro di una cittadina e pretende pure di essere ringraziata. Non manca mai, poi, lo specchietto per le allodole dei posti di lavoro: si sbandierano nuove assunzioni, vincolandole però alla necessità di avere mano libera nell’allargamento della centrale.
Si tratta del consueto ricatto, “o il lavoro o la salute”, che vediamo ripetersi in tutta Italia dall’Ilva alla Ferriera di Trieste.
Nell’ottica di A2a  Monfalcone è una pattumiera dove può convivere di tutto: fabbriche chimiche, cartiere, porti, cantieri, centrali a carbone. La “avanzatissima” azienda propone una visione anacronistica dello sviluppo, ammantandola con il linguaggio ipocrita del politicamente corretto, proprio mentre il governo va in direzione opposta e parla della necessità di “decarbonizzare” l’economia italiana. Al di là delle considerazioni su grande scala, però, il problema principale è sempre lo stesso: la salute. Il carbone (verde, rosso o nero che sia) inquina e fa ammalare le persone. Investire sul carbone laddove precisi accordi prevedevano fosse sostituito con il gas significa giocare con la vita delle persone nel nome del solito dogma, che in questo Paese sembra giustificare ogni sopruso: il profitto.

Collettivo per la difesa litorale carsico

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Monfalcone città al CARBONE?

Nelle scorse settimane nella nostra città e sui mezzi d’informazione si è sviluppato un ampio dibattito sul futuro della centrale elettrica A2A. Vediamo di fare il punto della situazione:

Qual è la situazione attuale?

La centrale è costituita da quattro gruppi termoelettrici due dei quali alimentati ad olio combustibile che producono 640MW, gli altri due alimentati a carbone e producono 336 MW. Occupa circa 150 dipendenti .

Attualmente i gruppi ad olio combustibile sono in fase di dismissione, e cesseranno l’attività nel 2013 anche per il costo del carburante che li rende diseconomici.

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La Altran risponda nel merito e non sollevi pretestuosi personalismi

Il Collettivo per la Difesa del Litorale Carsico è formato da cittadini che, con metodo assembleare, decidono gli interventi a difesa del territorio. I ruoli all’interno del Collettivo non sono predefiniti come in un partito politico.
Che il sindaco accusi di scorrettezza una singola cittadina eleggendola a portavoce suona intimidatorio.
La presunta rigidità nei confronti delle date alternative verte sull’impossibilità di anticipare, come proposto dal sindaco, l’ora dell’incontro. Il collettivo è composto da persone che lavorano e le ore 18.00 sono fondamentali per organizzare le presenze. Facciamo rilevare come le date proposte erano a ridosso della richiesta d’incontro  rendendo arduo pianificare, in tempi contingenti, la presenza dei rappresentanti dell’ISDE (medici per l’ambiente) e dei rappresentanti del Coordinamento dei Comitati Regionali.
Dalla risposta data si evince che il sindaco ignora volutamente le domande poste dal Collettivo sul protocollo firmato fra comune e A2a e insiste nell’affermare che non conosce i piani aziendali. Nessun sentore nonostante le affermazioni dell’azienda che parlava della  riconversione a carbone già a febbraio e nonostante i sopraluoghi compiuti dai tecnici dell’A2a per recuperare la vecchia ferrovia dismessa e adibirla al trasporto via terra del carbone affiancandola al trasporto del carbone via mare. (altro…)