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Monfalcone gasata

Ovvero come si rischia di mancare un’opportunità per chiudere con la dipendenza dai combustibili fossili e avviare un passaggio verso le energie rinnovabili

Entrando a Monfalcone si nota il camino della centrale a carbone, a righe bianche e rosse che fuma in mezzo alle industrie. Una centrale a carbone nata negli anni ’60 del secolo scorso, che si era ingrandita nel tempo e via, via integrata con una parte ad olio combustibile ( poi dismessa grazie a normative europee) con un Aia in scadenza al 2025. L’attuale proprietà, A2a, è la più grande multiutility pubblica italiana, fa capo ai comuni di Milano e Brescia, e si occupa di rifiuti, inceneritori, ed energia. L’A2a ha presentato una richiesta, a dicembre 2019, di Valutazione di Impatto Ambientale ai ministeri competenti per utilizzare l’area bonificata, della parte ad olio combustibile dell’impianto di Monfalcone, insediando una centrale a gas nel golfo di Panzano. La fornitura del gas verrebbe garantita dalla rete Snam. La vetusta parte a carbone rimarrebbe in loco, pronta per l’”emergenza”. La società ha facoltà, grazie alla ex provincia di Gorizia che aveva concesso, di produrre il 10% di energia con rifiuti certificati (oli, carcasse di animali infetti e altro). (altro…)

Scarichi nel golfo di Trieste

Anche la fogna di tutta la provincia di Gorizia finirà nella grande pattumiera della parte più a nord dell’Adriatico.
 
ilpiccolo11.11.2015

Al Palazzetto Veneto di Monfalcone è stato organizzato per la prima volta un dibattito pubblico tra i vertici di Iris e dei portatori di interesse di Marina Julia. Una serata  per chiedere lumi sul nuovo piano fognario della provincia di Gorizia che, a breve, verrà presentato in Regione. (altro…)

Il taglio degli alberi alla stazione di Redipuglia

redipuglia.cartolina

immagine tratta dal gruppo facebook “Sei di Redipuglia se …….”

Segue galleria fotografica e video a cura del Collettivo difesa litorale carsico e Rassegna stampa (altro…)

Val Rosandra devastata, Ciriani a giudizio

Citazione diretta per l’assessore regionale, il direttore della Protezione civile Berlasso e tre funzionari

da Il Piccolo del 21 marzo 2013

Gli effetti della “pulizia” in Val Rosandra nel 2012

L’assessore regionale alla sanità Luca Ciriani (candidato del Pdl nella circoscrizione di Pordenone alle regionali), il direttore regionale della Protezione civile Guglielmo Berlasso, i funzionari Cristina Trocca e Adriano Morettin e Mitja Lovriha, caposervizio dell’area ambiente e lavori pubblici di San Dorligo, compariranno davanti al giudice per rispondere dello scempio della Val Rosandra compiuto tra il 24 e il 25 marzo dello scorso anno. Lo ha disposto il pm Antonio Miggiani che li ha citati direttamente chiedendo al giudice la fissazione dell’udienza al più presto possibile. Lo stesso pm ha indicato al gip Luigi Dainotti che vanno archiviate le posizioni di Fulvia Premolin e Antonio Ghersinich, rispettivamente sindaco e vice di San Dorligo e di Luca Bombardier, titolare della ditta specializzata i cui dipendenti, in forza di un contratto con la Protezione civile, hanno raso al suolo una delle tra le zone ecologicamente protette della provincia di Trieste. Ma – è bene chiarirlo – il giudice Dainotti non si è ancora espresso e ha chiesto al pm l’intero fascicolo sulla devastazione del sito protetto. Secondo il pm Miggiani, Premolin e Ghersinich sarebbero stati presi in contropiede dalla Regione e dalla Protezione civile e non avrebbero avuto nemmeno il potere di fermare quella che ironicamente era stata chiamata la calata degli Unni su San Dorligo. Una calata avvenuta alla presenza dell’assessore Ciriani (allora aveva la delega all’ambiente) giunto in elicottero per vedere dall’alto l’effetto della motosega selvaggia. (altro…)

Sentiero Rilke, per comprarlo serve mezzo milione di euro

da Il Piccolo del 27 febbraio 2013

Véronique Torre e Tasso: stima datata 1987, non chiediamo alcuna rivalutazione In alternativa affitto da 30mila euro annui. A Duino cittadini pronti a formare un’associazione: prendiamocelo noi

di Tiziana Carpinelli

Un’immagine del Sentiero Rilke tra Sistiana e Duino

Anche le meraviglie della natura hanno un prezzo e quello del sentiero Rilke, la passeggiata panoramica con vista mozzafiato sulle falesie di Duino, è di mezzo milione di euro. Trentamila all’anno, cifra ancor più accessibile, per prenderlo invece in affitto. Ma solo se compravendita o locazione andranno in porto, allora sarà scongiurata la chiusura, il 13 aprile, del famoso sentiero dedicato al poeta dei “Sonetti a Orfeo”. Non dovesse accadere, addio alle centinaia di visitatori ed escursionisti che ogni week-end fanno tappa a Duino e Sistiana.

Lo conferma la principessa Véronique, precisando che il mezzo milione è frutto di una «stima effettuata da un organo terzo, l’Intendenza di finanza, già nel 1987 nel corso della dichiarazione di successione per la morte del principe Raymond», padre di suo marito, Carlo Alessandro della Torre e Tasso. All’epoca si parlava di 900 milioni di lire. «Somma che abbiamo lasciato uguale a 26 anni fa, senza chiedere una rivalutazione – chiarisce Véronique – poiché sappiamo delle difficoltà in cui versano gli enti pubblici in questo momento e non è certo nostro intento specularci sopra».

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La distruzione della baia di Sistiana

Foto del Corriere della Sera

Sistiana, il cemento è arrivato nel paradiso di Rilke

Foto da facebookLa tenacia dei distruttori del pasaggio mediante mattoni e calcestruzzo è impareggiabile. Vinceranno sempre?

Il Fatto Quotidiano, 1° novembre 2011

Ci provano da quasi 40 anni, sempre bloccati dentro una storia che sembrava infinita. Ma ora ce l’hanno fatta: il cemento è arrivato, “Portopiccolo” sta per diventare realtà. Una grande speculazione turistico-immobiliare in uno dei più bei tratti di costa adriatica, nella baia di Sistiana, a 15 chilometri da Trieste.

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