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Scarichi nel golfo di Trieste

Anche la fogna di tutta la provincia di Gorizia finirà nella grande pattumiera della parte più a nord dell’Adriatico.
 
ilpiccolo11.11.2015

Al Palazzetto Veneto di Monfalcone è stato organizzato per la prima volta un dibattito pubblico tra i vertici di Iris e dei portatori di interesse di Marina Julia. Una serata  per chiedere lumi sul nuovo piano fognario della provincia di Gorizia che, a breve, verrà presentato in Regione.
Avevo letto qualche articolo che parlava dell’argomento, conoscevo le criticità dell’Isonzo che sopporta, anche, gli scarichi della vicina Slovenia e ho ascoltato senza pregiudizi i vari interventi.
La singolare vicenda del nuovo piano fognario di iris mi ha però fatto scattare una serie di campanelli d’allarme.
La presentazione è stata organizzata dai vertici di Iris in quattro e quattr’otto perchè la richiesta a loro dire, fatta in tempi brevi, li ha colti in contropiede.
Il Piano è stato introdotto alla buona, senza alcuna slide, dai vertici dell’azienda pubblica che hanno elencato una serie di dati in gran velocità.
Il presidente, Mirio Bolzan, aveva premesso che la superficialità della spiegazione era indotta dal rispetto per il pubblico: non si voleva tediarlo con tecnicismi (!! )
Il piano prevede il raddoppio dello scarico a mare dell’impianto di depurazione di Staranzano.
Ci sarà un raddoppio del materiale fognario che verrà convogliato ( dopo gli opportuni trattamenti di legge) a 11 Km dalla costa, dentro al Golfo di Trieste, che definire “in sofferenza” è eufemismo.
La “rivoluzione fognaria” da 36 milioni di Euro ( sono già diventati 40 milioni in un paio di giorni) prevede di convogliare tutti gli scarichi della provincia di Gorizia, attraverso tubi in vetroresina a Staranzano.

Iris è un azienda pubblica, pagata profumatamente da noi cittadini e si dovrebbe presumere che quest’opera, di evidente impatto ambientale, sia maturata rispettando i principi cardine della VAS (Valutazione Ambientale Strategica).
Iris, qualche anno fa, ha ricevuto il benestare di ben ventun sindaci della provincia di Gorizia per procedere con il progetto. Domando: i sindaci hanno approvato il progetto preliminare?

Hanno, forse, votato a favore senza sapere quale sarà il progetto definitivo, senza il parere degli organi di Controllo e ignorando il carico economico che arriverà sulle spalle degli ignari contribuenti?
I sindaci hanno, forse, partecipato alla solita serie del: “Non capisco ma mi adeguo”?
La VAS parla chiaro quando dice che vanno valutati gli effetti ambientali dei piani e dei programmi prima della loro approvazione.
Gli effetti di un’opera vanno valutati già nella fase strategica, quella che precede la progettazione e la realizzazione. Gli “effetti” non sono solo quelli economici ma anche quelli ambientali, sanitari e di compatibilità demografica.
Quando si progetta un’opera pubblica, in regime di monopolio, la trasparenza dovrebbe prevedere la presentazione di almeno due opzioni, partendo sempre dall’opzione zero, per dimostrare costi /benefici ( ricordando che si va a insistere su un ambiente che ha visto uno sviluppo edilizio sfrenato e una industrializzazione selvaggia, con conseguente esplosione demografica in evidente, continua espansione.)

La presentazione brillava per la  mancanza di proposte alternative, un breve accenno solo per dire che sviluppare proposte alternative costa… Sarà anche così ma per le opere pubbliche è un costo che va affrontato perchè non si deve ragionare solo in termini di spesa ma in termini di salute e tutela.
Mi è sembrato che per far digerire questa opera Iris usi l’Isonzo “torrentizio” come pretesto per dire che sul fiume non si può scaricare.
L’Isonzo è torrentizio solo a monte mentre a valle le acque diventano umide e ricche e non si capisce perchè non sia stato considerato il percorso del fiume.
Una brutta serata dove Iris ha dato una immagine opaca. Un esempio di come la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, che riguardano la loro salute e le loro tasche, è lontana a venire.

Liviana Andreossi

Collettivo Difesa Litorale Carsico.


da “Il Piccolo” del 11 novembre 2015
ilpiccolo11.11.2015

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