da Il Piccolo VENERDÌ, 07 DICEMBRE 2012 Pagina 23 – Gorizia-Monfalcone
Su carbone e democrazia
A Monfalcone la cittadinanza aveva votato” no” in due referendum consultivi: contro l’ampliamento a carbone della centrale Enel negli anni ’80 e contro il rigassificatore proposto della Snam negli anni ’90.
Attualmente il sindaco censura il sistema referendario dimostrandosi contraria alla democrazia partecipata, forse il sindaco ritiene il voto dei cittadini uno strumento da relegare unicamente alla scelta della rappresentanza politica? Ma che classe politica ha avuto Monfalcone in questi anni?
Negli anni ottanta Monfalcone aveva detto no al carbone e votando il “no al carbone” non voleva dire “sì all’olio combustibile”. L’ampliamento della centrale con l’olio combustibile fu il frutto di accordi e scellerate scelte politiche. L’ampliamento della centrale con i gruppi ad olio combustibile fu “compensato” con quattro soldi: il teatro e poco altro… (altro…)
A2a: un piano “furbo”
Con la più disinvolta faccia di tolla possibile hanno sconfessato il sindaco, che per presentare la serata aveva letto il protocollo sottoscritto poco tempo prima fra le parti.
Un azienda in crisi finanziaria, con le azioni in caduta libera e declassata dalle agenzie di rating viene a Monfalcone a promettere soldi per tutti: per le iniziative culturali, per le università, per l’ambiente, per le indagini epidemiologiche… e chi più ne ha più ne metta. Non puzza di bruciato? (altro…)
Il piano industriale presentato da A2a è un incubo per gli isontini
Comunicato stampa
Il piano industriale presentato da A2a è un incubo per gli isontini.
La più grande multiutility del Nord Italia si appresta a colonizzare Monfalcone con piglio e decisionismo tipicamente lombardo (ogni riferimento a governatori dalle giacche multicolori è puramente casuale). Dal centro economico del Paese l’azienda arriva in questa estrema provincia orientale e spaccia l’incenerimento di rifiuti per “risorse rinnovabili”, l’utilizzo del carbone per “innovazione verde”, come se stesse offrendo perline a una sperduta tribù africana del XIX secolo. Progetta l’ampliamento di una struttura ad alto impatto ambientale nel pieno centro di una cittadina e pretende pure di essere ringraziata. Non manca mai, poi, lo specchietto per le allodole dei posti di lavoro: si sbandierano nuove assunzioni, vincolandole però alla necessità di avere mano libera nell’allargamento della centrale.
Si tratta del consueto ricatto, “o il lavoro o la salute”, che vediamo ripetersi in tutta Italia dall’Ilva alla Ferriera di Trieste.
Nell’ottica di A2a Monfalcone è una pattumiera dove può convivere di tutto: fabbriche chimiche, cartiere, porti, cantieri, centrali a carbone. La “avanzatissima” azienda propone una visione anacronistica dello sviluppo, ammantandola con il linguaggio ipocrita del politicamente corretto, proprio mentre il governo va in direzione opposta e parla della necessità di “decarbonizzare” l’economia italiana. Al di là delle considerazioni su grande scala, però, il problema principale è sempre lo stesso: la salute. Il carbone (verde, rosso o nero che sia) inquina e fa ammalare le persone. Investire sul carbone laddove precisi accordi prevedevano fosse sostituito con il gas significa giocare con la vita delle persone nel nome del solito dogma, che in questo Paese sembra giustificare ogni sopruso: il profitto.
Collettivo per la difesa litorale carsico
Monfalcone città al CARBONE?
Nelle scorse settimane nella nostra città e sui mezzi d’informazione si è sviluppato un ampio dibattito sul futuro della centrale elettrica A2A. Vediamo di fare il punto della situazione:
Qual è la situazione attuale?
► La centrale è costituita da quattro gruppi termoelettrici due dei quali alimentati ad olio combustibile che producono 640MW, gli altri due alimentati a carbone e producono 336 MW. Occupa circa 150 dipendenti .
► Attualmente i gruppi ad olio combustibile sono in fase di dismissione, e cesseranno l’attività nel 2013 anche per il costo del carburante che li rende diseconomici.
La Altran risponda nel merito e non sollevi pretestuosi personalismi
Il Collettivo per la Difesa del Litorale Carsico è formato da cittadini che, con metodo assembleare, decidono gli interventi a difesa del territorio. I ruoli all’interno del Collettivo non sono predefiniti come in un partito politico.
Che il sindaco accusi di scorrettezza una singola cittadina eleggendola a portavoce suona intimidatorio.
La presunta rigidità nei confronti delle date alternative verte sull’impossibilità di anticipare, come proposto dal sindaco, l’ora dell’incontro. Il collettivo è composto da persone che lavorano e le ore 18.00 sono fondamentali per organizzare le presenze. Facciamo rilevare come le date proposte erano a ridosso della richiesta d’incontro rendendo arduo pianificare, in tempi contingenti, la presenza dei rappresentanti dell’ISDE (medici per l’ambiente) e dei rappresentanti del Coordinamento dei Comitati Regionali.
Dalla risposta data si evince che il sindaco ignora volutamente le domande poste dal Collettivo sul protocollo firmato fra comune e A2a e insiste nell’affermare che non conosce i piani aziendali. Nessun sentore nonostante le affermazioni dell’azienda che parlava della riconversione a carbone già a febbraio e nonostante i sopraluoghi compiuti dai tecnici dell’A2a per recuperare la vecchia ferrovia dismessa e adibirla al trasporto via terra del carbone affiancandola al trasporto del carbone via mare. (altro…)
Il sindaco tace su A2A
Il Collettivo per la Difesa del Litorale Carsico aspetta da fine luglio di incontrare il sindaco per un confronto sul futuro della centrale termoelettrica A2a di Monfalcone. Abbiamo sollecitato l’incontro per aver lumi sull’accordo firmato ad agosto dal sindaco e dall’amministratore delegato di A2a. Dopo una serie di rinvii si era stabilito un incontro per il 17 di ottobre, purtroppo impegni improrogabili del sindaco hanno fatto slittare nuovamente l’incontro a data da destinarsi. Tante sono le domande senza risposta, domande che si sono acuite dopo le dichiarazioni e le interviste televisive del sindaco.
Da quanto è dato sapere la signora che governa Monfalcone ha sottoscritto un accordo che rende carta straccia l’impegno a metanizzare i gruppi ad olio combustibile della centrale e dà implicitamente il beneplacito ad A2a per la riconversione a carbone. Perchè? A chi giova? (altro…)
Riconversione A2a Sel e Collettivo litorale attaccano il sindaco
da Il Piccolo del 25 settembre 2012 Pagina 28 – Gorizia-Monfalcone
Iacono: chiarezza sui piani e coinvolgimento degli abitanti
Il Cdlc: Altran delega a un tavolo tecnico di cui non si sa nulla
Sul tavolo “tecnico” con A2a
Resta ignota pure l’identità di questi tecnici (e il criterio con cui sono stati/verranno scelti) che dovranno far fronte a: “decisioni operative, tecnicamente e scientificamente valide”.
Quando il sindaco afferma che i progetti di sviluppo dell’impianto andranno discussi in un “secondo tavolo tecnico”(??) da attivare entro dicembre dimentica che il piano industriale è alle porte, visto che la dismissione dei gruppi ad olio ha come termine ultimo il 13 febbraio 2013.
Viene da pensare che mentre il primo tavolo tecnico si perderà in inezie ben scritte, l’A2a presenterà il piano industriale entro ottobre. Piano industriale che non verrà discusso perchè mancherà l’attuazione del secondo tavolo tecnico…
Pertanto, alla luce delle contraddizioni e delle incognite sopra evidenziate, il Collettivo Difesa Litorale Carsico, esprime la propria contrarietà di merito e metodo rispetto agli orientamenti esposti dalla sindaco di Monfalcone che espongono l’intero territorio al rischio di essere subordinato agli interessi esclusivi di A2a. (altro…)
L’autostrada a pannelli solari
Un’idea interessante per produrre energia pulita senza impatto sull’ambiente: il posizionamento di pannelli solari sulla barriere divisorie di cemento delle autostrade. (altro…)