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Sul tavolo “tecnico” con A2a

Il documento del comune di Monfalcone che riproduciamo in calce prevede sulla questione centrale termoelettrica un tavolo tecnico  che è un obbrobrio istituzionale. La tutela della salute è un diritto inalienabile di ogni individuo oltre ad essere come lo sviluppo industriale tutelata dalla Costituzione. Il sindaco, eletto dai cittadini e responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, deve rispondere in prima persona, invece delega a un tavolo tecnico imbastito con modalità e tempi ignoti.

Resta ignota pure l’identità di questi tecnici (e il criterio con cui sono stati/verranno scelti) che dovranno far fronte a: “decisioni operative, tecnicamente e scientificamente valide”.

Quando il sindaco afferma che i progetti di sviluppo dell’impianto andranno discussi in un “secondo tavolo tecnico”(??) da attivare entro dicembre dimentica che il piano industriale è alle porte, visto che la dismissione dei gruppi ad olio ha come termine ultimo il 13 febbraio 2013.

Viene da pensare che mentre il primo tavolo tecnico si perderà in inezie ben scritte, l’A2a presenterà il piano industriale entro ottobre. Piano industriale che non verrà discusso perchè mancherà l’attuazione del secondo tavolo tecnico…

Pertanto, alla luce delle contraddizioni e delle incognite sopra evidenziate, il Collettivo Difesa Litorale Carsico, esprime la propria contrarietà di merito e metodo rispetto agli orientamenti esposti dalla sindaco di Monfalcone che espongono l’intero territorio al rischio di essere subordinato agli interessi esclusivi di A2a.

A2A: Tavolo ambientale e discussione sulla riconversione punti cardine

Il tavolo tecnico che il Comune aprirà con A2A, lungi dall’essere solo un atto formale, è invece qualcosa di molto concreto che cambierà i rapporti tra la città e l’impianto. E non vedrà una minore attenzione sulla questione della conversione a carbone, che è e rimane tra i primi argomenti da discutere. «Per troppo tempo i rapporti tra il Comune e la centrale termoelettrica non sono stati regolamentati da nessun strumento tecnico – spiega il sindaco, Silvia Altran – e anche se in passato il Comune si era mosso con propri monitoraggi relativi a misurazioni delle emissioni che sono ora di competenza di altro ente, non ha mai rivestito un ruolo di vero e proprio controllore. Adesso, le cose cambiano: con questa struttura ci sarà la possibilità di interventi e provvedimenti elaborati in loco. In aggiunta all’osservanza delle normative nazionali, dunque, A2A si impegna a osservare ulteriori prescrizioni che gli enti territoriali riterranno utile porre in essere».

Al Tavolo, peraltro, A2A sarà uno degli attori, assieme al Comune, alla Regione, alla Provincia, all’Arpa ed all’Azienda sanitaria e non avrà una posizione in alcun modo privilegiata rispetto ad essi. «Con questo atto il Comune di Monfalcone si pone come titolare delle funzioni di monitoraggio e verifica delle ricadute ambientali dell’impianto, e questo è il vero aspetto innovativo – spiega ancora il sindaco – . Abbiamo voluto fortemente assumerci questo ruolo per poter meglio tutelare i nostri cittadini. In particolare conosco e comprendo l’esasperazione e le difficoltà dei residenti vicini alla Centrale e continuerò ad adoperarmi per attenuare i loro disagi».

«Desidero inoltre fare chiarezza sul tipo di strumento adottato: abbiamo realizzato un Tavolo ”tecnico”, non ”politico”, e non un semplice “osservatorio” perché vogliamo che non sia un luogo di discussioni, ma di decisioni operative, tecnicamente e scientificamente valide (è prevista anche la partecipazione di esperti esterni su specifiche richieste o problemi). Vogliamo assicurare così la massima funzionalità ad un organismo che, ovviamente, risponderà all’Amministrazione comunale» continua il sindaco.

Il Tavolo però non è ”merce di scambio” riguardo la conversione a carbone, anzi: nel documento è scritto chiaro e tondo che i progetti di sviluppo dell’impianto andranno discussi in un secondo gruppo di lavoro che ci si impegna ad attivare entro il mese di dicembre. «Il Tavolo tecnico è una cosa, la riconversione un’altra – specifica ancora il sindaco – . La riconversione è un argomento che andremo ad affrontare con la massima attenzione e cura, perché le sue ricadute sul territorio ci riguardano direttamente ».Il sindaco ha ricordato poi le difficoltà nel dover discutere di impianti energetici in una Regione in cui non esiste un vero Piano energetico per regolamentare territori a forte impatto come il nostro: il ritardo accumulato e la mancanza di un disegno organico in questa materia, di questi tempi, sono decisamente deprecabili.

La centrale termoelettrica di attuale proprietà A2A è una presenza costante sul territorio monfalconese da molti anni, e attualmente garantisce occupazione a oltre 150 lavoratori diretti e altrettanti dell’indotto. Si tratta di elementi che non possono prescindere da qualsiasi riflessione sull’argomento. «Appurato ciò, c’è però la prima preoccupazione di un’amministrazione pubblica, e cioè la sicurezza e tutela dei suoi cittadini» ribadisce ancora il sindaco.

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