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TAV: DISTRUZIONE, NON LAVORO

Volantino per la manifestazione del 1° maggio a Gradisca d’Isonzo:

Il 26 aprile ad Opicina il Consiglio sindacale interregionale Nord Est Fvg-Slovenia, cui aderiscono Cgil, Cisl, Uil, Zsss e Ks 90, afferma che il Corridoio V, ma di conseguenza l’Alta Velocità ferroviaria, “doveva e deve continuare a rappresentare una priorità strategica”; non molto tempo fa parlando delle vicende in Valsusa anche la segretaria nazionale Susanna Camusso aveva ribadito di essere a favore del TAV in quanto porta occupazione.
Queste posizioni cadono come una vera mazzata sui cittadini della Valsusa e del Carso e in particolare su tutti quei militanti iscritti ai sindacati confederali che sono impegnati a contrastare la politica delle grandi opere che pesano sul debito pubblico nostro e dei nostri figli.
Sostenere – anche quando la ferrovia tradizionale ha enormi potenzialità volutamente non utilizzate – che una grande opera va realizzata solo perché porta lavoro significa aver un’idea “arcaica” del modello di sviluppo, tutto centrato su grandi opere invasive e fortemente impattanti sul territorio. Il lavoro si costruisce liberando l’economia dalle infiltrazioni mafiose e dagli interessi affaristici, puntando su ricerca, innovazione, scuola e ambiente che per un paese come il nostro sono le principali materie prime.
Noi vogliamo ricordare alla Camusso e ai sindacalisti italiani e sloveni che il TAV non crea lavoro ma lo distrugge, non riduce l’inquinamento ma devasta l’ambiente e mette in discussione centinaia di falde acquifere con gravi conseguenze sul benessere complessivo delle popolazioni della regione.
Infine questi sindacalisti di professione dovrebbero chiedersi quanti posti di lavoro si potrebbero creare con gli oltre 50 miliardi (il costo complessivo dell’opera) se fossero investiti ad esempio in nuove tecnologie, ricerca, interventi sociali o politiche di sostegno al reddito per disoccupati.
Un Km di TAV costa 150 milioni con i quali si potrebbero costruire, 50 asili nido, un ospedale da 300 posti, introdurre un reddito di cittadinanza, ecc.
Il TAV è e rimane un meccanismo perverso di trasferimento di soldi dallo stato sociale (sanità, trasporti, scuola, ecc.) alle tasche di pochi privati e dei loro lacchè ben saldi nei posti di amministratore pubblico (pardon di amministratore per conto terzi).

scarica il pdf del volantino
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